intimisto.

voglia di sbronzarmi. stasera fame&sete di tutte le birre tracannate insieme. portami a bere dalle pozzanghere mi cantavo in testa anni fa, quando tourbillonavano di gioia e tu mi eri ovunque. e le muta di cani. e bau. ora che son qui in questo paese fottuto. ossia senza via di scampo dalla sua perversione. che si respira quasi ovunque. che costringe i corpi. e il mio. gli inchini. si, le ragazze qua si inchinano, deferenza. ossequi. poi ci sono les bonnes, le serve. che poi spesso son le “nipoti” sfigate del villaggio. e le donne per bene e le donne per male, che altro che la annasimone. un passe, son 5000 cfa. ma poi dipende da quanto è disperata, alla fame, lei. a volte ne bastan 1000. ma come per le cavalle. quelle che costan 1000 non son molto “sane”.  invece oggi mi han offerto 33 e rotti euro per una scopata! la donna bianca che per una volta non paga ma è pagata. e ci starei all’affaire anche solo per questo.  il gusto post-post- di troubler i ruoli e raccontarlo alle bobòconoscenti.

e i MIGRANTI, quelli che hai conosciuto nella merda nel maledetto nordest. che qua ti vengono a dire “ecco, questa è mia moglie. la vedi, è brutta, no? si, è brutta. devo trovarmene un’altra”.

ieri notte hanno ammazzato uno sbirro. a pietrate. ma non è l’insurrezione. sembra solo questione di democrazia. legalità. rappresentanza. la costituzione violata. forma e sostanza. che anche se tutto costa dannatamente caro, la corrente a volte salta per giorni, e le accumulazioni di ricchezza sono feroci, in ogni caso allah è grande. e spero tanto di sbagliarmi. spero sia questione di plebe, come direbbe qualcuno. comunque ieri notte copertoni bruciati sotto casa, e chiedersi alain bertho che ne avrà detto? che poi dove

hanno ammazzato lo sbirro, voglio dire in quel quartiere, dove c’è uno dei mercati più populaire di dakar, due mesi fa il sindaco si era lanciato in una interessante azione di pulizia urbana. ha pagato ragazzotti per dare fuoco a tutte le bancarelle “abusive”.

e io qua. ad analizzare il senso e le rappresentazioni socio-culturali del fallimento, all’epoca del transnazionalismo. ma cosa cazzo vuol dire? e maledire l’unico prof. che stimavi in itaGlia che ti ha dato della freakkettona. della studentella che si è scelta la ricerca coi rastoni, il mare e l’erba. e invece sto qua a tentare di capirci qualcosa, a cercare complicità che non vedo.

e intanto, altrove, si parte insieme e si deve tornare insieme. in valdisusa, a roma, a modena.

ritorno a tacere.

 

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