"Quello che ci troviamo di fronte é una biforcazione, al contempo storica e metafisica: o passiamo da un paradigma di governo ad un paradigma dell’abitare al prezzo di una rivolta crudele ma sconvolgente, o lasciamo che si instauri, alla scala planetaria, questo disastro climatizzato dove coesistono, sotto l’autorità d’una gestione "de-complessificata", una élite imperiale di cittadini e masse plebee tenute al margine di tutto.
La rivolta ha delle condizioni, non ha cause. Quanti ce ne vogliono di ministeri dell’identità nazionale, di licenziamenti stile Continental, di retate di clandestini o di oppositori politici, di ragazzi pestati dalla polizia nelle periferie, di ministri minaccianti di privare del diploma quelli che osano ancora occupare le università, per decidere che un tale regime, anche se installato da un plebiscito dalle apparenze democratiche, non ha alcuna legittimità di esistere e merita di essere abbattuto? é una faccenda di sensibilità.
La schiavitù é l’intollerabile che puo essere infinitamente tollerato. Proprio perché é un’affare di sensibilità, e perché questa sensibilità é immediatamente politica (non si tratta di domandarsi "per chi votero?", ma "la mia esistenza é compatibile con questo"?), per il potere é una questione di anestesia a cui risponde attraverso l’amministrazione di dosi sempre più massiccie di divertimento, paura, ed idiozia. E là dove l’anestesia non funziona più, quest’ordine che ha riunito contro di lui tutte le ragioni per rivoltarsi tenta di dissuaderci con piccoli terrori ad hoc.
Noi siamo una variabile di quel processo. Siamo sospettati, come tanti altri, come tanti altri "giovani’, come tante altre "bande", di de-solidarizzare da un mondo che crolla. Solo su questo punto, non mentono.. Ogni passo che fanno in direzione del controllo di tutto li avvicina alla sconfitta. Ogni nuova "vittoria" di cui si vantano diffonde un po’ più ampiamente il desiderio di vederli a loro volta vinti. Ogni manovra attraverso la quale pensano di confortare il loro potere finisce per renderlo detestabile. In altri termini: la situazione é eccellente. Non é il momento di perdere il coraggio".