mi prendo cura del giardino di rumori
dove cresco il traffico, le campane della chiesa,
i ragazzi del quartiere
cantandomi addosso
quando la solitudine si incunea.
in sintonia con la sinfonia
di south brooklyn
canto..
dondola.via, dondola.via bambina,
culla la bambina che sono
cullala finché non mi addormento.
il tunnel é distorto dal treno,
i binari sono usati e dolenti
posso sentire il tremolio salire dal pavimento.
lei ha saltato l’entrata,
lui ha convalidato il biglietto,
io sono l’eco nella stazione
dove i loro passi collidono.
ho lasciato lei all’epicentro,
stavamo tremando obbedienti.
poi ho lasciato anche lui.
e parti di me
cantare dondola.via..
ho detto, oggi me ne vado,
in ogni senso.
ma sono già innamorata
del tuo ricordo,
di ogni cosa che ho visto e sentito.
e continuerò a cantare,
quando la solitudine si incunea.
a tempo col ritmo
di ogni posto in cui son stata.
assomiglia ad una ninnananna, dondola.via..
ani difranco – 1991